+39 347 5088731 | +39 339 6106665 Via Cavour, 47 - Certaldo(FI) info@centroelementi.it

Elementi in gioco per Natale

Elementi in gioco per Natale si pone la finalità di dialogare con i genitori sulla funzione del gioco in età evolutiva e sulla sua importanza da un punto di vista relazionale, linguistico, cognitivo e motorio.

Il gioco ha potenzialità enormi nello sviluppo infantile in quanto correlato a processi sottostanti quali l’esplorazione, il ragionamento, la risoluzione di problemi e la creatività creando motivazione verso la conoscenza e facilitando la capacità di autoregolazione.

Il gioco crea il piacere di apprendere in un contesto privilegiato in quanto divertente e favorisce lo sviluppo progressivo di competenze cognitive e socioemozionali, indispensabili anche per il successo scolastico. Così inteso, se il gioco si integra al processo di apprendimento, il bambino giocando accresce le sue conoscenze, acquisisce il significato delle cose, conquista la capacità di operare simultaneamente su più piani e di affrontare diversi problemi, incrementando la fluidità ideativa e l’elaborazione cognitiva. Molte conoscenze infatti possono essere apprese in maniera più efficace se proposte in maniera ludica in quanto più significative e coinvolgenti.

I bambini apprendono per imitazione, ascoltando, sperimentando per prove ed errori, riflettendo e comunicando; tali azioni si svolgono abitualmente per cui è una logica conseguenza che le due variabili “Gioco” ed “Apprendimento” siano fortemente interconnesse.

La relazione tra il gioco e l’apprendimento è stata molto studiata in letteratura e molte ricerche hanno ne hanno confermato il forte legame con la “readiness scolastica” (sviluppo adeguato a livello fisico, cognitivo, emotivo e sociale), elemento fondamentale e predittivo sia del successo scolastico sia dell’equilibrio socioemozionale nonché delle relazioni con il gruppo dei compagni. L’autoregolazione e le funzioni esecutive sono considerati i principali elementi di readiness. L’importanza delle funzioni esecutive è ormai ampiamente documentata nella letteratura scientifica e i fattori principali sono: l’inibizione di fronte ai distrattori esterni che intralciano l’attività che si sta svolgendo; la memoria di lavoro che prevede la fissazione di certi elementi e l’utilizzo degli stessi nei vari processi da compiere; la flessibilità cognitiva cioè la capacità di adattarsi al cambiamento e di cambiare prospettiva.

Alla base del gioco è necessaria la motivazione, perché un gioco sia accattivante è necessario che l’esperienza ludica sia legata agli interessi dei bambini, vada a stimolando la loro curiosità e il loro bisogno innato di apprendere. I giocattoli migliori da proporre sono quelli che stimolano infatti l’esplorazione attiva, che lasciano spazio alla creatività e che incoraggiano le relazioni sociali.

Il gioco favorisce anche un adeguato sviluppo linguistico. Attraverso l’attività ludica, si usano vocaboli e concetti, si usano più aggettivi per descrivere le proprietà degli oggetti e nell’interazione con l’altro si arricchiscono la struttura narrativa e le competenze metalinguistiche in quanto si deve spiegare “cosa si gioca, i ruoli di ognuno, le regole del gioco, etc….”. In generale, il gioco costituisce un’esperienza linguistica che stabilisce relazioni tra le forme di espressione orale e quelle scritte. Il bambino può quindi sviluppare nel gioco l’interesse verso la parola scritta, le abilità fonologiche e migliorare la sua comprensione del linguaggio orale e scritto. Queste attività incrementano a sua volta l’attenzione, la memoria e la creatività. Vari studi hanno anche evidenziato che il gioco simbolico mette in attivazione processi cognitivi di livello superiore, indispensabili per l’immaginazione, la categorizzazione e la risoluzione dei problemi.

Infine, il gioco può diventare un efficace contesto nel quale vengono strutturati e applicati i primi concetti matematici e scientifici, attraverso per esempio il gioco simbolico del “negozio” o “mercato” oppure un ambito di in cui è possibile effettuare osservazioni, formulare domande e possibili soluzioni, pianificare il controllo delle ipotesi, la raccolta dei fatti e l’interpretazione dei dati emersi.

Queste riflessioni aprono ad un interrogativo che spesso sorge in tutti noi: tutti gli strumenti ludici sono ugualmente significativi per favorire l’apprendimento o alcuni sono più efficaci di altri? Questa domanda è spesso frequente nel periodo delle festività natalizie in quanto è tradizione regalare dei giochi ai bambini a Natale, ma spesso si è fortemente indecisi su quale sia la scelta ludica più indicata.

A questo proposito, i criteri con i quali si scelgono le attività ludiche per i bambini sono molto importanti e EleMenti in Gioco per Natale si propone proprio la finalità di capire le funzionalità dei vari giochi presenti in commercio e che legame essi abbiano con le funzioni che i bambini hanno o stanno sviluppando.

a cura di

Dott.ssa Francesca Turchi   Psicologa-Psicoterapeuta

Dott.ssa Carolina Lorenzoni  Neuropsicomotricista

 

L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO

L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO: UNO STRUMENTO DI CRESCITA E AUTOREALIZZAZIONE

Come specialista di psicologia e psicoterapia conosco bene l’importanza di specifici punti di riferimento, interiori ed esteriori, che consentono ad ogni individuo di affrontare i principali cambiamenti previsti dai vari passaggi evolutivi. Ma cosa si intende per “punti di riferimento”? E perché assumono una rilevanza all’interno dei processi di cambiamento?

I punti di riferimento rappresentano quegli elementi che ci consentono di sviluppare spazi di riflessione per aumentare l’autoconsapevolezza riguardo le nostre risorse e i nostri limiti e dunque operare scelte adeguate in merito alle proprie traiettorie di vita.

A questo proposito si accennava al fatto che questi punti di riferimento possano essere interiori, come ad esempio gli interessi, le capacità, i desideri, le abilità, o esteriori, come la famiglia, i legami amicali, i processi di informazione, il contesto lavorativo.

Un importante momento evolutivo che caratterizza la vita di ogni studente è il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alla scuola secondario di II grado. La scelta scolastica al termine del percorso della scuola primaria e secondaria di primo grado rappresenta la prima grande decisione che un ragazzo è chiamato a compiere relativamente al proprio futuro. Molti studenti, di fronte a tale responsabilità, si trovano spesso impreparati o “disorientati” e, per questo motivo, rischiano di scegliere in modo frettoloso e superficiale oppure di affidarsi al parere degli amici e dei compagni di classe; ma a questa età il consiglio dei coetanei si basa più sul desiderio di condividere le esperienze che sull’effettiva capacità di capire cosa potrebbe essere meglio per l’altro.

Le azioni di orientamento scolastico hanno lo scopo di porre l’alunno nelle condizioni di conoscere se stesso per operare scelte consapevoli e efficaci, sia nell’ambito degli studi da intraprendere dopo la terza media, sia nell’ambito delle scelte professionali e del mercato del lavoro. In altre parole, significa offrire una “bussola” all’alunno che gli consenta di orientarsi dentro se stesso, aprendo degli spazi di riflessione sulla base di specifici punti di riferimento interiori (quali le attitudini, gli interessi, le abilità e le inclinazioni, il profitto e il grado di impegno nello studio, le competenze, i valori, gli aspetti voliti…) ed esteriori (il consiglio dei genitori, il parere degli insegnanti, l’offerta formativa presente sul territorio e l’analisi del mercato del lavoro…).

Una buona scelta scolastica migliora l’autostima, aumenta la fiducia in se stessi e costituisce la base per ulteriori apprendimenti; i fallimenti, di contro, possono rappresentare una fonte di frustrazione e, se non affrontati adeguatamente, possono essere causa di atteggiamenti di rinuncia o di abbandono e dispersione scolastica.  La probabilità di successo scolastico e lavorativo è legata anche alla scelta di un percorso di studi soddisfacente, in cui lo studente sia disposto ad impegnarsi per affrontare le difficoltà che potrà incontrare.

Il ruolo dei genitori è di fondamentale importanza nel processo decisionale riguardante la scelta della scuola superiore, essi infatti hanno la responsabilità di aiutare i figli ad affrontare i passaggi di vita, consigliandoli e sostenendoli nei momenti critici. La famiglia ha la funziona di supportare il lavoro dei docenti, evidenziando le aspettative del figlio e aprendo un dialogo costruttivo e di rispetto verso le ipotesi di orientamento del ragazzo.

La persona è, quindi, protagonista del processo di orientamento, non deve subire condizionamenti e deve essere preparata a fare scelte di vita e professionali motivate nelle varie fasi della vita. La possibilità di compiere scelte realistiche, nell’immediato e nel futuro che siano congruenti con il proprio progetto di vita deriva, quindi, dalla capacità decisionale che si fonda su un’approfondita conoscenza delle opportunità e delle risorse disponibili.

L’orientamento si configura dunque come parte integrante di un processo educativo generale con una visione più ampia di esso nel quale collocare, appunto, il processo di orientamento. Parliamo quindi di un intervento educativo finalizzato all’esplorazione delle risorse personali al fine di identificare la strada migliore da percorrere per “aiutare i giovani ad aiutare se stessi” nella costruzione del proprio futuro di vita.

Dott.ssa Giulia Palmieri

Psicologa-Psicoterapeuta

Centro Elementi

Il centro nasce nel 2012 unendo le professionalità della Psicologia con la Dott.ssa Francesca Turchi e della Logopedia con la Dott.ssa Consuelo Bruni per garantire servizi rivolti principalmente all’età evolutiva.

Nel 2014 le competenze si allargano anche alla disciplina della Psicoterapia.

Nel 2018 si struttura il “Centro Clinico Elementi” per estendere le prestazioni anche all’età adulta e rendere ancora più funzionali i propri servizi, contando sulla consulenza di più professionisti.

Attualmente il centro offre servizi rivolti all’età evolutiva, all’adulto, alla coppia e alla famiglia sul territorio di Certaldo e nei comuni limitrofi, avvalendosi della consulenza di un’equipe multiprofessionale composta da Psicologi, Neuropsicologi, Neuropsicomotricisti e Nutrizionisti.

Inoltre, collabora a stretto contatto con Neuropsichiatri Infantili e Psichiatri ed è aperto ad un lavoro di rete con le realtà presenti sul territorio.