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Elementi in gioco per Natale

Elementi in gioco per Natale si pone la finalità di dialogare con i genitori sulla funzione del gioco in età evolutiva e sulla sua importanza da un punto di vista relazionale, linguistico, cognitivo e motorio.

Il gioco ha potenzialità enormi nello sviluppo infantile in quanto correlato a processi sottostanti quali l’esplorazione, il ragionamento, la risoluzione di problemi e la creatività creando motivazione verso la conoscenza e facilitando la capacità di autoregolazione.

Il gioco crea il piacere di apprendere in un contesto privilegiato in quanto divertente e favorisce lo sviluppo progressivo di competenze cognitive e socioemozionali, indispensabili anche per il successo scolastico. Così inteso, se il gioco si integra al processo di apprendimento, il bambino giocando accresce le sue conoscenze, acquisisce il significato delle cose, conquista la capacità di operare simultaneamente su più piani e di affrontare diversi problemi, incrementando la fluidità ideativa e l’elaborazione cognitiva. Molte conoscenze infatti possono essere apprese in maniera più efficace se proposte in maniera ludica in quanto più significative e coinvolgenti.

I bambini apprendono per imitazione, ascoltando, sperimentando per prove ed errori, riflettendo e comunicando; tali azioni si svolgono abitualmente per cui è una logica conseguenza che le due variabili “Gioco” ed “Apprendimento” siano fortemente interconnesse.

La relazione tra il gioco e l’apprendimento è stata molto studiata in letteratura e molte ricerche hanno ne hanno confermato il forte legame con la “readiness scolastica” (sviluppo adeguato a livello fisico, cognitivo, emotivo e sociale), elemento fondamentale e predittivo sia del successo scolastico sia dell’equilibrio socioemozionale nonché delle relazioni con il gruppo dei compagni. L’autoregolazione e le funzioni esecutive sono considerati i principali elementi di readiness. L’importanza delle funzioni esecutive è ormai ampiamente documentata nella letteratura scientifica e i fattori principali sono: l’inibizione di fronte ai distrattori esterni che intralciano l’attività che si sta svolgendo; la memoria di lavoro che prevede la fissazione di certi elementi e l’utilizzo degli stessi nei vari processi da compiere; la flessibilità cognitiva cioè la capacità di adattarsi al cambiamento e di cambiare prospettiva.

Alla base del gioco è necessaria la motivazione, perché un gioco sia accattivante è necessario che l’esperienza ludica sia legata agli interessi dei bambini, vada a stimolando la loro curiosità e il loro bisogno innato di apprendere. I giocattoli migliori da proporre sono quelli che stimolano infatti l’esplorazione attiva, che lasciano spazio alla creatività e che incoraggiano le relazioni sociali.

Il gioco favorisce anche un adeguato sviluppo linguistico. Attraverso l’attività ludica, si usano vocaboli e concetti, si usano più aggettivi per descrivere le proprietà degli oggetti e nell’interazione con l’altro si arricchiscono la struttura narrativa e le competenze metalinguistiche in quanto si deve spiegare “cosa si gioca, i ruoli di ognuno, le regole del gioco, etc….”. In generale, il gioco costituisce un’esperienza linguistica che stabilisce relazioni tra le forme di espressione orale e quelle scritte. Il bambino può quindi sviluppare nel gioco l’interesse verso la parola scritta, le abilità fonologiche e migliorare la sua comprensione del linguaggio orale e scritto. Queste attività incrementano a sua volta l’attenzione, la memoria e la creatività. Vari studi hanno anche evidenziato che il gioco simbolico mette in attivazione processi cognitivi di livello superiore, indispensabili per l’immaginazione, la categorizzazione e la risoluzione dei problemi.

Infine, il gioco può diventare un efficace contesto nel quale vengono strutturati e applicati i primi concetti matematici e scientifici, attraverso per esempio il gioco simbolico del “negozio” o “mercato” oppure un ambito di in cui è possibile effettuare osservazioni, formulare domande e possibili soluzioni, pianificare il controllo delle ipotesi, la raccolta dei fatti e l’interpretazione dei dati emersi.

Queste riflessioni aprono ad un interrogativo che spesso sorge in tutti noi: tutti gli strumenti ludici sono ugualmente significativi per favorire l’apprendimento o alcuni sono più efficaci di altri? Questa domanda è spesso frequente nel periodo delle festività natalizie in quanto è tradizione regalare dei giochi ai bambini a Natale, ma spesso si è fortemente indecisi su quale sia la scelta ludica più indicata.

A questo proposito, i criteri con i quali si scelgono le attività ludiche per i bambini sono molto importanti e EleMenti in Gioco per Natale si propone proprio la finalità di capire le funzionalità dei vari giochi presenti in commercio e che legame essi abbiano con le funzioni che i bambini hanno o stanno sviluppando.

a cura di

Dott.ssa Francesca Turchi   Psicologa-Psicoterapeuta

Dott.ssa Carolina Lorenzoni  Neuropsicomotricista

 

Elementi in tavola

 

Elementi in tavola si pone la finalità di dialogare con i genitori e render loro chiari concetti tecnici legati all’alimentazione in età evolutiva, sottolineandone anche i legami con gli aspetti psicologici, educativi, sociali e comportamentali.  Un incontro orientato a fornire strategie e consigli ai genitori sulla corretta alimentazione nei bambini orientato al dialogo e al confronto con le famiglie ponendo al centro le dinamiche relazionali, alimentandole e nutrendole partendo dall’assunto di base che mangiare è molto più che nutrirsi.

Mangiare non significa appunto solo nutrirsi, ma è un atto complesso che mette in gioco processi psicologici, sensoriali ed emotivi.

Quando si parla di alimentazione si parla di rapporto con il cibo in quanto ciò rappresenta una vera e propria relazione. Ancora prima di nascere si instaura un legame con il cibo. Il processo alimentare è fin da subito al centro della vita emotiva del bambino che intorno ad esso sperimenta le emozioni più importanti quali la soddisfazione, la rabbia e la paura, così come la madre sente che non si tratta solo di soddisfare un bisogno primario biologico, ma di esprimere amore, cura e dedizione. Il cibo non è solo nutriente, ma crea un “canale comunicativo”: i ritmi della suzione e del respiro del neonato sono sovrapponibili ai ritmi di comunicazione tra la madre ed il bambino. La serenità, il piacere di relazionarsi, la disponibilità e la tranquillità, il nervosismo, l’insofferenza e l’insicurezza sono tutte emozioni che vengono veicolate. Si tratta, dunque, di un apprendimento reciproco, di una conoscenza che inizia a costruire e definire la relazione e lo stile comunicativo. Queste sono le condizioni di base per costruire non solo l’inizio di una buona alimentazione, ma una buona relazione ed una buona comunicazione in generale. Un rapporto che accetta e cerca il piacere del gusto, che sa attendere un segno, che sa seguire e condividere un’intenzione diventa un rapporto consapevole di nutrirsi col cibo, con i sentimenti e con i pensieri e questa è la comunicazione che definirà le basi per lo sviluppo della relazione di attaccamento (John Bowlby).

Il cibo è visto quindi come mediatore della relazione tra noi e il mondo esterno e con l’introduzione del cibo oltre al latte, arriva per il bambino la prima esperienza di separazione tra sé e l’altro.

Il momento del pasto inoltre, rappresenta per le famiglie un’occasione di ritrovo e di condivisione; mangiare tutti insieme, attorno ad un tavolo, è un buon modo per incoraggiare abitudini alimentari sane nei bambini, anche molto piccoli e per dare il messaggio che mangiare è un’attività sociale, oltre che gradevole.

La corretta alimentazione del bambino è di fondamentale importanza per la salute dell’adulto che sarà domani. L’Italia è al secondo posto fra i paesi occidentali per l’alto tasso di obesità infantile: questo ci deve far riflettere!

Una corretta alimentazione inizia nel momento in cui si attiva la consapevolezza dei bambini e dei genitori su quali sono i principali “errori alimentari” e si pone l’obiettivo di riequilibrare non solo le quantità dei cibi, ma anche a migliorarne la qualità.

In questo incontro imparerete a favorire l’educazione alimentare nella vostra famiglia così da rendere più facili le scelte alimentari e salutari. I nostri consigli saranno diretti a organizzare la spesa settimanale con un’adeguata varietà degli alimenti e con la giusta assunzione di nutrienti. Parleremo di come bilanciare i pasti sulla base della Dieta Mediterranea e scegliere secondo stagionalità e territorio, per una alimentazione a basso impatto ambientale senza rinunciare al gusto.

Ci soffermeremo sui temi della comunicazione e dei rapporti all’interno della famiglia nei momenti dei pasti, includendo trucchi per educare i bambini a stare a tavola e alcune ricette facili da preparare così da mettere subito in pratica i buoni consigli di “Elementi in Tavola”.